Izmir (Smirne in italiano) è la terza città più popolosa della Turchia, dopo Istanbul e Ankara. Si trova sulla costa egea dell’Anatolia ed è il capoluogo della provincia che porta lo stesso nome (İzmir). In pratica si possono considerare il centro della città e la grande Smirne.
Nel 2024, la provincia di Smirne o la grande Smirne aveva una popolazione totale di 4.493.242 abitanti, mentre la città di Smirne ne contava circa 3,3 milioni. Si estende lungo le acque periferiche del Golfo di Smirne e nell’entroterra a nord attraverso il delta del fiume Gediz; a est lungo una pianura alluvionale creata da diversi piccoli corsi d’acqua; e verso un terreno leggermente più accidentato a sud. Il clima di Smirne è mediterraneo.
Durante ITB Berlin 2025 a marzo, il premio Green Destinations ha annunciato che Smirne ha vinto il People’s Choice Award per la sua storia “Alla scoperta del patrimonio vinicolo di Urla: la nascita della Strada dei Vini di Urla”.
Inoltre, due distretti della più ampia regione di Smirne, Urla e Selçuk, hanno ricevuto il certificato di livello argento da Green Destinations per le pratiche sostenibili adottate nella destinazione (gestione dei rifiuti, energia/clima, protezione del patrimonio, ecc.).
Ciò significa che quando visiterai Smirne e i suoi dintorni, troverai una regione attivamente impegnata nel turismo sostenibile.
La certificazione Green Destinations si basa sul Green Destinations Standard (riconosciuto dal GSTC): richiede che la destinazione dimostri governance e gestione sostenibili, azioni misurabili su ambiente, energia, rifiuti, trasporti e patrimonio, coinvolgimento degli stakeholder e piani di miglioramento (audit indipendente e piano d’azione). La “Silver” indica un livello intermedio-alto di conformità verificato da auditor esterni.
Urla
Urla si trova sulla penisola di Karaburun, a circa 35 km a ovest di İzmir, sulla costa dell’Egeo. È una delle zone rurali e vitivinicole più note della Türkiye occidentale.
- Secondo dati più recenti (2024), la popolazione stimata è circa 79.610 individui.
- Negli ultimi anni la crescita demografica è stata sostenuta: ciò riflette il crescente interesse per la zona, probabilmente dovuto a qualità ambientale, vicinanza al mare e a İzmir, e attrattività come area residenziale e turistica.
Quindi Urla non è un piccolo borgo isolato: ha una popolazione consistente per gli standard di un distretto, e in continua crescita.
Cenni storici
- Urla (antica Clazomene) era una delle città ioniche dell’antica Grecia.
- È famosa per essere la patria del filosofo Anassagora.
- L’area ha una lunga tradizione nella coltivazione della vite e dell’olivo, risalente a oltre 2.500 anni fa.
- Nel corso dell’Impero Ottomano era un importante centro agricolo e commerciale.
I punti di forza
- Cibo locale eccellente: oli d’oliva premiati, cucina egea a base di erbe spontanee, pesce fresco.
- Mare e natura: baie tranquille, spiagge poco affollate, percorsi di trekking e bike.
- Assenza di grande industria pesante: secondo studi, non ci sono grandi impianti industriali in Urla, ma piuttosto piccole imprese agricole o artigianali — questo contribuisce a mantenere un ambiente meno inquinato e un’atmosfera rilassata.
- Stile di vita slow, turismo e cultura: mix di tradizione, storia, enogastronomia, sapori locali, natura — ideale per chi cerca una qualità di vita più rilassata, con buone opportunità turistiche, culturali e ricreative.
Per chi è ideale vivere a Urla
Urla appare come un’ottima scelta per:
- chi ama mare, natura, ambiente mediterraneo e uno stile di vita tranquillo e di qualità;
- chi apprezza cibo genuino, agricoltura, sapori locali e sostenibilità;
- chi desidera una via di mezzo tra vita rurale / semi-urbana e comodità grazie alla vicinanza a İzmir;
- chi è disposto a vivere in una zona in crescita, magari accettando prezzi immobiliari un po’ più alti e l’uso dell’auto.
Gli stessi elementi che definiscono la buona qualità della vita per i residenti sono alla base delle strategie che hanno contribuito alla Silver Certification.
🟦Urla Vineyard Route (Rilancio della cultura vitivinicola locale)
Progetto simbolo della sostenibilità territoriale di Urla. Ha recuperato la tradizione vitivinicola locale, creando un itinerario di enoturismo sostenibile che collega produttori, ristoranti e agriturismi.
Promuove pratiche agricole a basso impatto, tutela del paesaggio rurale e diversificazione economica.
- Pratiche di viticoltura a basso impatto: gestione integrata dei parassiti, riduzione dei fitofarmaci, lavori sul suolo che favoriscono la biodiversità e certificazioni/approcci “bio” o G.A.P. Questo è il nucleo dell’offerta rurale di Urla (Urla Vineyard Route) e diversi produttori dichiarano pratiche organiche o “buone pratiche agricole” sui loro registri e materiali promozionali.
- Recupero e valorizzazione di varietà locali e del patrimonio agricolo: progetti locali puntano a rivitalizzare vitigni autoctoni e varietà tradizionali (selezione cloni, reimpianti mirati) per restituire identità territoriale al paesaggio agricolo e aumentare la resilienza ambientale (diversità genetica = minore vulnerabilità). Aziende come Urla Şarapçılık parlano esplicitamente di “re-diversificazione” e selezione di varietà locali.
- Agricoltura multifunzionale e pratiche rigenerative (diversificazione delle attività): molte aziende praticano l’agro-turismo, agricoltura didattica, vendita diretta e piccoli laboratori trasformativi (olio, conserve, vino), cioè combinano produzione agricola con attività ricettive ed esperienziali per diversificare i redditi e ridurre la pressione sul territorio. Studi accademici sul contesto turco parlano esplicitamente dell’adozione della “multifunzionalità” come strategia rurale.
🟦Cooperazione pubblico-privato e capacity building
Il Comune di Urla e la İzmir Metropolitan Municipality hanno avviato tavoli permanenti di coordinamento tra operatori, aziende agricole, università e organizzazioni turistiche.
Sono stati implementati programmi di formazione tecnica e marketing sostenibile per migliorare la qualità dei servizi turistici e rafforzare la competitività delle imprese locali.
L’approccio multi-stakeholder ha garantito una gestione condivisa e una governance trasparente, conforme agli indicatori del Green Destinations Standard.
🟦Sviluppo economico locale e turismo esperienziale sostenibile
Focus sulla valorizzazione dei prodotti locali (vino, olio, erbe aromatiche, miele) come leva di sviluppo.
Nascita di esperienze turistiche esperienziali: laboratori, raccolte stagionali, degustazioni, itinerari rurali.
Incentivi a pratiche di economia circolare (riuso bottiglie, compostaggio scarti di vinificazione, filiere corte).
Coinvolgimento delle donne e dei giovani in nuove microimprese legate al turismo sostenibile.
🟦Tutela del patrimonio rurale e paesaggistico
Strategie per conservare il mosaico rurale (vigneti, uliveti, borghi) e per gestire l’afflusso turistico in modo che non degradi il paesaggio né le pratiche agricole tradizionali.
Come parte del processo, è stata istituita una “Destination Management Unit” nell’ufficio turismo di Izmir, con il compito di coordinare gli stakeholder pubblici e privati (comuni, imprese, operatori) per implementare pratiche sostenibili e monitorare l’impatto del turismo.
Tutela del paesaggio e pianificazione sensibile (progetti di paesaggio/recupero)
A livello municipale e di progetto privato vengono realizzati interventi di paesaggistica che rispettano gli alberi esistenti, i muretti a secco e l’assetto tradizionale (percorsi, sentieri, recupero di aree verdi). Inoltre, l’area di Iskele/Urla è oggetto di attenzioni per la conservazione del patrimonio archeologico e del paesaggio culturale, elemento che orienta le scelte di uso del suolo.
Selçuk
Selçuk è un distretto della provincia di İzmir, situato nella regione egea della Turchia, a breve distanza dal Mar Egeo e a soli 2 km dall’antica città di Efeso, uno dei siti archeologici più visitati al mondo.
È collegata in modo efficiente alla città di İzmir (circa 60 km) tramite ferrovia e strade principali, e si trova vicino a località costiere come Kuşadası.
Il territorio alterna aree urbanizzate, zone rurali con vigneti, uliveti e agricoltura mista, e spazi naturali legati alla valle del fiume Küçük Menderes.
Secondo i dati ufficiali dell’Address Based Population Registration System (ADNKS / TÜİK) e le rilevazioni locali aggiornate al 2024, la popolazione del distretto di Selçuk è di circa 38.600–38.700 abitanti (la cifra più citata per il 2024 è 38.688). Si tratta dunque di un centro di dimensioni medio-piccole, ma con un forte picco di presenze stagionali legate al turismo.
Cenni storici
La storia di Selçuk è un continuum che attraversa migliaia di anni e diverse civiltà: dai primi insediamenti preistorici, alle colonie greche, alla grande Roma imperiale; dalla cristianizzazione e tarda antichità, all’arrivo dei turchi, fino all’epoca moderna dominata dall’archeologia e dal turismo culturale. In questo senso, Selçuk — grazie alla zona di Ephesus e Ayasuluk Hill — rappresenta uno dei contesti più ricchi e stratificati di tutta l’Anatolia occidentale.
Storia di Selçuk – 10 punti chiave essenziali
- Insediamenti preistorici: l’area è abitata fin dal Neolitico e dall’Età del Bronzo.
- Identificazione hittita: l’antico toponimo Apasas (o similare) potrebbe riferirsi alla primissima Efeso.
- Fondazione greca: diventa una delle principali città ioniche e un importante porto del Mediterraneo.
- Tempio di Artemide: nel VI sec. a.C. la città si sposta accanto al santuario, una delle Sette Meraviglie del mondo.
- Rifondazione ellenistica (circa 300 a.C.): Efeso viene ampliata e monumentalizzata da un generale di Alessandro Magno.
- Età romana d’oro: capitale della provincia d’Asia, con una popolazione fino a 250.000 abitanti; sorgono la Biblioteca di Celso e il Grande Teatro.
- Centro cristiano: dai primi secoli si afferma come luogo religioso centrale, con la tradizione della tomba di San Giovanni e la vicinanza alla Casa della Vergine Maria.
- Declino post-romano: l’interramento del porto causa crisi economica e lo spostamento dell’abitato sulla collina di Ayasuluk.
- Periodo turco e ottomano: Ayasuluk diventa un centro strategico con la fortezza e la Moschea di Isa Bey; la città rimane rurale ma attiva.
- Rinascita moderna: dal XIX secolo gli scavi archeologici riportano Efeso alla luce e trasformano Selçuk in un polo turistico e culturale internazionale.
I punti di forza
Ricchezza storica e culturale
La vicinanza a Efeso, al Tempio di Artemide, alla Basilica di San Giovanni e alla Casa della Vergine Maria rende Selçuk uno dei poli culturali più significativi della Turchia. Questo crea un ambiente dinamico in cui storia, religione e antropologia convivono in modo unico.
Qualità della vita equilibrata
Con una popolazione di circa 38.600 abitanti, Selçuk offre un ritmo di vita più tranquillo rispetto alle grandi città, senza rinunciare ai servizi essenziali. Le necessità quotidiane sono coperte da strutture sanitarie, scuole e servizi locali, mentre İzmir rimane un riferimento per servizi avanzati.
Forte identità agricola e accesso a prodotti locali
L’economia locale combina turismo e agricoltura di qualità (vite, ulivo, fichi, agrumi). I mercati cittadini offrono prodotti freschi e a prezzi generalmente contenuti, contribuendo a una vita quotidiana sana e accessibile.
Iniziative legate alla sostenibilità
Negli ultimi anni sono stati sviluppati progetti di agroturismo e di educazione ambientale, come villaggi agricoli dimostrativi e percorsi di valorizzazione rurale. Queste iniziative puntano a proteggere il paesaggio e promuovere pratiche agricole sostenibili.
Posizione strategica e mobilità
Selçuk è ben collegata tramite treno, autobus e strade principali. La vicinanza con l’aeroporto di İzmir (Adnan Menderes) la rende accessibile e attrattiva anche per chi lavora a distanza o mantiene contatti internazionali.
Comunità accogliente e dimensione “slow”
Si percepisce un forte senso di comunità, con festival culturali, eventi locali e una quotidianità meno caotica rispetto ai centri più grandi. Il clima mediterraneo e le dimensioni contenute del centro urbano favoriscono uno stile di vita rilassato.
Vivere a Selcuk
- Professionisti del turismo, cultura e accoglienza: ottimo per chi lavora in settori legati al patrimonio storico, all’ospitalità o alle esperienze culturali.
- Chi desidera un equilibrio tra natura, storia e servizi: perfetta per persone che vogliono vivere in un luogo tranquillo ma non isolato, vicino alla natura e ben collegato.
- Lavoratori da remoto: grazie ai costi più bassi rispetto alle città europee e alla vicinanza a İzmir, offre una base comoda e piacevole.
- Famiglie o coppie che cercano una vita più lenta: buona rete di servizi locali e un contesto sicuro e comunitario.
- Appassionati di agricoltura o enogastronomia: il territorio è ideale per piccoli progetti agricoli, agriturismi o iniziative legate ai prodotti locali.
Gli elementi chiave che hanno contribuito alla Silver Certification
🟦Ephesus Field Life Village (Villaggio della vita contadina)
Progetto di agricoltura sostenibile, didattica e agri-turismo: un’area (es. ~5.000 m² nelle informazioni ufficiali) dedicata a pratiche agricole tradizionali, educazione ambientale, laboratori, e attività che collegano la comunità rurale con i visitatori.
🟦Gestione sostenibile dell’area di Ephesus e tutela del patrimonio
Selçuk, essendo l’area che include il sito di Efeso (Ephesus), ha adottato misure per conciliare l’elevato carico turistico sul sito UNESCO con protezione del patrimonio, gestione dei visitatori e sviluppo di percorsi alternativi (villaggi rurali, esperienze culturali) che distribuiscono i flussi turistici.
🟦Sostegno all’agricoltura locale e alle filiere tradizionali
Valorizzazione di prodotti locali (vite, olivo, fichi) e integrazione di pratiche agricole resilienti, oltre ad attività per contrastare lo spopolamento giovanile (creazione di opportunità locali connesse al turismo sostenibile).
Olivo (olio evo e derivati)
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- L’area di Selçuk e le vallate vicine rientrano nella tradizione dell’olivicoltura egea, con molte aziende che utilizzano:
- raccolta manuale,
- pressatura a freddo,
- mantenimento di oliveti secolari come patrimonio culturale.
- L’area di Selçuk e le vallate vicine rientrano nella tradizione dell’olivicoltura egea, con molte aziende che utilizzano:
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- Programmi locali promuovono il marchio “Zeytin Yolu (Olive Route)”, che integra percorsi turistici, visite guidate e degustazioni educative.
Fichi (Fichi secchi della valle del Küçük Menderes)
- Selçuk è parte dell’areale del fichi di alta qualità (Mevlana inciri).
- Le cooperative locali sostengono la lavorazione artigianale e l’essiccazione naturale.
- Alcuni progetti pilota hanno testato sistemi di asciugatura a energia solare per ridurre consumi e garantire standard sanitari più elevati.
Integrazione di pratiche agricole resilienti per affrontare clima, siccità, erosione e costi energetici
Agricoltura a basso consumo idrico
- L’introduzione di irrigazione a goccia (già diffusa ma in espansione) è incentivata per vigneti e frutteti.
- Prove pilota sull’uso di sensori IoT (UmbriaTech partnership con aziende turche) per monitorare l’umidità del suolo.
Agricoltura rigenerativa. Sempre più aziende adottano:
- copertura vegetale,
- compost da scarti agricoli,
- riduzione della lavorazione del suolo,
- piantumazione di siepi e alberi autoctoni per la biodiversità funzionale.
Ripristino del paesaggio rurale
Progetti nella valle egea promuovono:
- recupero di terrazzamenti storici,
- reintroduzione di varietà locali resistenti alla siccità,
- tutela di muretti a secco e strutture rurali antiche (spesso abbinata a percorsi turistici come la Cultural Heritage Trail).
Opportunità economiche e contrasto allo spopolamento giovanile
Microimprese legate al turismo sostenibile
Grazie alla combinazione turismo + agricoltura locale, sono nate:
- piccole aziende di marmellate e conserve,
- laboratori di cosmetici naturali a base di oliva,
- guesthouse rurali che collaborano con vigneti e agriturismi,
- tour di degustazione e cooking class gestiti da giovani.
Incubatori agricoli e corsi universitari
L’Università Ege e l’Università di Izmir Katip Çelebi offrono:
- formazione su marketing agroalimentare,
- corsi su innovazione nell’agricoltura mediterranea,
- progetti Erasmus+ sulla resilienza climatica nei sistemi agricoli.
Sono attivi mini-incubatori che supportano:
- start-up agricole digitali,
- sistemi di packaging sostenibile,
- reti di distribuzione a Km0.
Cooperative giovanili e modelli comunitari
Nelle zone rurali vicine:
- cooperative come Tire Süt Kooperatifi (casearia ma modello replicato da altre filiere) mostrano come creare occupazione stabile,
- a Selçuk giovani agricoltori hanno avviato piccole produzioni biodinamiche e mercati diretti, supportati dal distretto agricolo.
Esempi concreti di progetti recenti
(non esaustivi, ma rappresentativi della direzione attuale)
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- Urla Agro-Tourism Cluster – rete che unisce cantine, ristoranti, agronomi e guide naturalistiche per pacchetti di turismo rurale integrato.
- Efeso–Selçuk Rural Heritage Path – percorso culturale che collega vigneti, colline storiche e borghi agricoli.
- Izmir Metropolitan Municipality – Sürdürülebilir Tarım Programı
Programma municipale per sostenere:- colture resistenti alla siccità,
- qualità dei prodotti locali,
- filiere corte e mercati dei produttori.
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- Women’s Agricultural Cooperatives (Kadın Kooperatifleri)
Iniziative che coinvolgono donne e giovani in:-
- essiccazione fichi,
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- produzione di olio e saponi naturali,
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- trasformazione di erbe aromatiche.
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- Women’s Agricultural Cooperatives (Kadın Kooperatifleri)
🟦Coinvolgimento comunitario e formazione
Azioni rivolte a formazione degli operatori, programmi educativi per scuole e campagne di sensibilizzazione per residenti e imprese locali.
Integrazione con politiche metropolitane
Le attività sono state condotte in coordinamento con l’İzmir Metropolitan Municipality (supporto tecnico e strategico), rafforzando la capacità di gestione e la compliance agli standard.
Misure trasversali e requisiti procedurali che hanno (probabilmente) fatto la differenza
(sono elementi tipici richiesti e verificati da Green Destinations — utili a capire perché la valutazione è stata positiva)
- Sistema di gestione della sostenibilità (reporting sulla situazione attuale, indicatori e piano d’azione per miglioramenti).
- Audit indipendenti che valutano le pratiche locali e la conformità agli indicatori GD.
Azioni misurabili su ambiente (riduzione rifiuti, protezione habitat), cultura (conservazione patrimoni), economia (benefici per le comunità locali) e governance. (Le storie di Urla e Selçuk documentano esempi concreti su questi fronti).
Fonti principali consultate (per approfondire)
- Pagina ufficiale Green Destinations — Awards Program / metodologia. greendestinations.org
- Sito Visit İzmir — scheda Urla Vineyard Route / Good Practice story. visitizmir.org
- https://www.greendestinations.org/wp-content/uploads/2025/09/Urla-2025-Top-100-Good-Practice-Story.pdf?
- https://www.visitizmir.org/en/Content/345
- Documento / scheda Green Destinations su Selçuk — Ephesus Field Life Village (good practice story). greendestinations.org
Comunicati locali e resoconti sull’assegnazione del Silver Certificate e sui ringraziamenti ufficiali. https://en.wtcf.org.cn/20250313/4247b0b5-bd9f-d0db-f297-9df9ffecec2f.html