Water, Glass, Liquid image. Free for use.

L’ISPRA fornisce un dato molto importante per il settore turismo: 4 litri al giorno per turista.Questo indicatore (aggiornato al 2022) intende fornire un’idea quantitativa del contributo dei turisti al consumo giornaliero di acqua potabile. 

I dati, in generale sono fondamentali per poter valutare la situazione e scegliere la strategia corretta. 

Ad esempio, l’ISTAT ci dice che al residente italiano servono 215 litri al giorno. 

Chiaramente, se paragonato con Il fabbisogno idrico giornaliero per abitante in Italia i 4 litri del fabbisogno del turista, potrebbero essere considerato poco rilevante, ma in realtà il dato di ISPRA non è effettivo. 

Per capire cosa intendo bisogna vedere come funziona il metodo di ISPRA per il calcolo del dato. Un grazie all’intelligenza artificiale per questa spiegazione:

Come funziona il calcolo

ISPRA usa la seguente logica:

Consumo idrico pro capite corretto =
Volume totale annuo erogato / (Popolazione residente + “equivalente popolazione turistica”)

Poi si confronta questo valore con il consumo “standard” solo per i residenti.
La differenza tra i due valori viene attribuita al turismo.

Esempio:

 

Voce Valore
Acqua erogata (totale annua) 1.000.000 m³
Popolazione residente 100.000
Presenze turistiche 500.000
Equivalente popolazione turistica = 500.000 / 365 ~1.370

👉 Si sommano i 100.000 residenti e i 1.370 turisti “equivalenti”, e si divide l’acqua per 101.370 abitanti equivalenti.
Se il consumo pro capite con turisti è più alto di quello senza turisti, la differenza è attribuita all’impatto del turismo.

Limiti dell'approccio di ISPRA

L’approccio di ISPRA ha alcuni limiti per le necessità pratiche del settore turismo: 

Fattore tempo:

  • I dati sono considerati su base annua, anche se il settore turismo ha una stagionalità; 
  • Così facendo si sottostimano i periodi di alta stagione. 

Dati solo ufficiali che non includono: 

  • Turisti in seconde case
  • Visitatori giornalieri (crocieristi, escursionisti, day trippers in generale)
  • Presenze non registrate.

L’acqua persa non è attiribuita in modo preciso

Non sono considerati i consumi indiretti:

  • lavanderie industriali, 
  • irrigazione di parchi pubblici, 
  • fontane, 
  • o servizi ausiliari (ristorazione, trasporti turistici).

Se teniamo conto di queste limitazioni per calcolare Il fabbisogno idrico giornaliero di un turista in Italia dobbiamo integrare il dato ISPRA con: 

  • misurazioni dirette dalle strutture ricettive,
  • sondaggi sui comportamenti turistici,
  • dati sulla stagionalità,
  • modelli di carico turistico giornaliero. 

Una stima realistica e comparativa del consumo idrico per turista al giorno in base alle principali categorie di strutture ricettive in Italia.

Hotel e Resort (3–5 stelle)

Consumo stimato: 150–300 litri per turista al giorno che include

  • Bagno in camera (doccia, WC, lavandino),
  • Lavanderia industriale (asciugamani, lenzuola),
  • Ristorante e bar,
  • Pulizia giornaliera,
  • Piscine e aree wellness (se presenti),
  • Irrigazione di giardini o spazi verdi.

 

Campeggi e villaggi turistici

Consumo stimato: 70–120 litri per turista al giorno che include:

  • Docce e servizi igienici condivisi,
  • Lavaggio stoviglie e bucato,
  • Irrigazione delle aree verdi,
  • A volte piscine o fontane decorative. 

 

Turismo rurale / Agriturismi

Consumo stimato: 80–180 litri per turista al giorno che include:

  • Uso bagno e cucina (spesso anche in autonomia),
  • Pulizia camera o appartamento,
  • Irrigazione orti/giardini,
  • Produzione locale (vino, olio, prodotti agricoli con uso idrico indiretto).

 

Case vacanza / Airbnb

Consumo stimato: 90–130 litri per turista al giorno che include:

  • Uso domestico privato (doccia, cucina, WC),
  • Lavaggio biancheria spesso a carico dell’ospite,
  • Raramente piscina o giardino.

 

Ostelli, B&B, rifugi

Consumo stimato: 60–100 litri per turista al giorno che include:

  • Servizi condivisi,
  • Colazione e pulizia minima,
  • Bassi consumi per assenza di aree verdi o servizi extra.

Fonti

I dati sui consumi idrici turistici individuati provengono da una combinazione di fonti che analizzano i consumi idrici nel settore turistico, risorse ufficiali di enti pubblici e stime basate su studi di settore. Ecco una lista delle fonti principali utilizzate per elaborare le stime:

1. ISPRA e Dati Ambientali Nazionali

2. Studi di settore e rapporti di ricerca

  • European Environmental Agency (EEA): L’agenzia Ambientale Europea analizza l’impatto delle diverse tipologie di strutture ricettive sul consumo idrico, incluse le piscine, i ristoranti e altri servizi che incidono maggiormente sul fabbisogno di acqua (EEA – Water consumption and tourism).

  • UN Tourism (ex World Tourism Organization): offre rapporti sul turismo sostenibile che esaminano anche i consumi di risorse naturali nelle destinazioni turistiche, tra cui il consumo di acqua.

  • Studi di Università e Centri di Ricerca in Economia del Turismo (ad esempio, Università Bocconi, Università di Venezia, e altri centri di ricerca in sostenibilità turistica) forniscono analisi approfondite del consumo idrico in relazione alla tipologia di turismo.

3. Rapporti regionali e dati locali

  • Le Regioni italiane, attraverso i propri servizi idrici e ambientali (come AATO, Acque S.p.A. in Lombardia, Acquedotto Pugliese, ecc.), conducono analisi specifiche sul consumo idrico per i turisti nelle diverse aree. Questi dati vengono usati per calcolare i fabbisogni idrici e formulare politiche di gestione sostenibile.

4. Fonti dell’industria turistica

  • Rapporto FIAVET (Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo) e altre associazioni del settore turistico, che offrono analisi sulle strutture ricettive e la gestione delle risorse naturali (FIAVET).

  • Report e indagini sulle strutture ricettive, come quelli condotti da enti come Confcommercio e Federalberghi, che offrono informazioni dettagliate su consumi energetici e idrici per tipologie di alberghi e attività turistiche.

5. Rapporti di consulenza e pubblicazioni di aziende private

  • Diverse società di consulenza ambientale (es. Sustainable Tourism Consultants) e aziende di gestione risorse (come WaterWISE, che si occupano di analizzare e ottimizzare i consumi idrici nel turismo) forniscono stime specifiche su consumi idrici per destinazioni turistiche e per tipologie di strutture ricettive.

Questi studi combinano il monitoraggio delle strutture ricettive, le rilevazioni di consumo su larga scala e le pratiche sostenibili messe in atto per calcolare i consumi effettivi di acqua da parte dei turisti.

🌱 La sostenibilità inizia da un dato ben calcolato.
Calcoliamo insieme l’impronta idrica turistica della tua destinazione. Scrivimi, è più facile di quanto pensi!

Sara

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